Un buon 2016!
I miei auguri di Buon Anno, quest’anno, vanno a tutti gli iscritti di ASAIS – EVU Italia.
Nel 2015 si è infatti concluso il processo di unificazione fra ASAIS-e EVU Italia e, oggi, siamo finalmente un’unica associazione che conta circa 150 professionisti.
Il 23 gennaio, a Roma, terremo la prima Assemblea, voteremo il nuovo Statuto e il nuovo Codice Deontologico, eleggeremo il nuovo Consiglio Direttivo.
Ciò fatto, saremo pronti a rilanciare, con rinnovato vigore, tutti quei progetti che, dopo il Congresso Europeo di Firenze, hanno un po’ stentato a decollare perché molte energie sono state spese nel processo di unificazione.
Il 22 dicembre è scaduto il termine di presentazione delle candidature e, essendo in giuoco un’unica lista, sembra proprio che sarò io il Presidente di ASAIS-EVU Italia per un altro quadriennio (l’ultimo, lo prometto!).
In questi mesi, nel Direttivo congiunto, abbiamo lavorato proficuamente e ciò ha portato al risultato, credo di notevole significato ‘politico’, di avere una sola lista ‘del Presidente’, senza contrapposizioni fra candidati presidente provenienti dalle associazioni del passato. L’accordo si è trovato nel lavoro di tutti i giorni, mentre riscrivevamo lo Statuto e i regolamenti, e immaginavamo gli sviluppi futuri di ASAIS-EVU Italia. Per questo le idee su come andare avanti sono chiare e ampiamente condivise.
Non intendo presentare un ‘programma elettorale’, ma credo che per quest’anno, inizio di un nuovo quadriennio, sia opportuno almeno accennare ai principali obiettivi che dobbiamo perseguire, sia dal punto di vista delle attività rivolte verso noi stessi (che chiamerei ‘interne’) che di quelle rivolte verso l’esterno, ‘esterne’, appunto.
Attività interne:
Micro e macro ricerca
La maggiore disponibilità economica ci potrà permettere di individuare e finanziare progetti di ricerca che abbiano una ricaduta, più o meno diretta, sulla nostra attività di professionisti.
Intendo, con micro-ricerca, quella che ha caratterizzato, negli anni passati, l’attività di ASAIS. Si tratta di sperimentazioni portate avanti dagli associati, sul territorio, utilizzando strumenti acquistati all’uopo e messi in comune. Il fine principale è stato quello di misurare alcune delle grandezze fisiche necessarie al nostro lavoro quotidiano: accelerazioni, decelerazioni (in varie condizioni di guida), visuali notturne ecc. ecc.
Con macro-ricerca intendo quella svolta, anche su stimolo di EVU Italia, in ambiti più accademici, che ha visto coinvolti giovani ricercatori dell’Università di Pavia, della Cattolica, del Politecnico di Torino e, soprattutto, del DMTI di Firenze.
In questi settori, come dicevo, sarà possibile investire di più, sia intermini finanziari che di lavoro.
Alla micro-ricerca saranno destinati, nei prossimi anni, i fondi che ASAIS ha portato in dote (circa 40.000 euro). Proseguiranno le borse di studio ‘Antonio Murro’ e sul territorio, anche grazie alle delegazioni regionali o macro-regionali di cui ci vogliamo dotare, potranno riprendere le attività sperimentali, condividendo, dal nord al sud, strumenti e protocolli di ricerca. Al coordinamento di queste attività si dedicherà un membro dl prossimo Direttivo che interagirà anche con le consulte regionali.
Alla macro-ricerca potremo destinare circa 15.000 euro/anno di fondi freschi. Sarà possibile programmare attività anche pluriennali, far crescere giovani ricercatori che, su temi da noi proposti (o accettati), condurranno ricerche e produrranno lavori scientifici e pubblicazioni da portare anche in Europa. Su queste attività potremo cercare anche altre fonti di co-finanziamento e il loro svolgimento sarà diretto dal Centro Studi, al quale sarà demandata la programmazione pluriennale delle attività di ricerca.
Formazione e aggiornamento
Una delle principali finalità della nostra associazione è quella di garantire agli iscritti la possibilità di ottemperare al proprio diritto-dovere alla formazione e all’aggiornamento. Formazione per i più giovani, per gli Osservatori che vogliono diventare professionisti, aggiornamento per i Soci che professionisti sono già.
L’impegno più grande sarà quello di stimolare, scegliere e distribuire sul territorio, corsi e seminari di adeguato livello scientifico. Ciò avverrà anche attraverso la duplicazione degli eventi (al centro-nord, al centro sud e sulle isole), anche al fine di non penalizzare chi si trova, geograficamente, in posizione periferica. Anche su questo sarà prezioso il contributo di idee e lavoro delegazioni regionali o di macro area.
Per chi deciderà di seguire il percorso della certificazione, ma non solo per loro, saranno inoltre istituiti, in collaborazione con ACI, il DMTI e altri enti formatori che verranno via via individuati, dei corsi di alto livello tecnico-scientifico.
Anche questi dovarnno essere fruibili da tutti senza eccessivo impegno economico, sfruttando, a seconda dei casi, o piattaforme di e-learning o le sedi provinciali di ACI.
Messa in comune di dati e informazioni
La condivisione di dati, pubblicazioni e informazioni è un altro settore strategico per noi. Il sito dovrà sempre più essere il luogo della condivisione.
Già oggi tutti gli iscritti hanno a disposizione, anche per il download, gli atti dei congressi (nazionali ed europei) degli ultimi anni. Presto saranno on line anche quelli dell’ultimo Congresso di Edimburgo e la traduzine in italiano dei primi capitoli del testo di Burg e Moser.
Degli articoli proposti ai congressi europei viene pubblicato il testo in inglese e vengono tradotti gli abstract. Alcuni degli articoli ritenuti più interessanti vengono interamente tradotti in italiano (su decisione del Direttivo o su impulso dei soci).
Un’area forum è già tecnicamente pronta, si tratta di individuare uno o più coordinatori e partire scegliendo alcuni temi (o aree) di interesse.
Sul sito dovranno poi diventare protagonisti i soci, sia chiedendo servizi, che operando direttamente sui files personali: download di fatture, up-load delle attestazioni di aggiornamento, mantenimento degli indirizzi e dei propri riferimenti.
Qui c’è da lavorare!
Organizzazione territoriale
Le dimensioni raggiunte ci permettono (direi ci costringono!) di creare delle strutture territoriali per coordinare le esigenze specifiche e organizzare le attività di microricerca o di formazione/aggiornamento.
Abbiamo previsto, nello Statuto, la possibilità di istituire Delegazioni territoriali (regionali o di macro-area), i cui coordinatori potranno interagire direttamente col Consiglio Direttivo proponendo attività o interventi.
Queste strutture, poi, saranno particolarmnete preziose per diffondere e promuovere l’immagine di ASAIS-EVU Italia, e dei suoi iscritti, sul territorio (come vedremo parlando delle attività esterne).
A titolo di esempio non posso non citare l’esperienza di Catania dove, grazie all’attività degli iscritti, EVU Italia fa parte della commissione per l’inserimento nell’Albo dei periti e dei CTU Ricostruttori degli incidenti stradali, e viene quindi regolarmete convocata dal Presidente del Tribunale.
Attività esterne
Queste attività sono quelle nelle quali, sia come ASAIS che come EVU Italia, siamo stati più carenti. Le attenuanti ci sono: siamo decisamente più tecnici che ‘politici’ e non siamo stati bravi a creare quei rapporti e quei contatti che, comunque, un’associazione nazionale deve avere.
Mi assumo le mie responsabilità e so che in questo settore dovrò concentrare il mio impegno personale.
Sarò molto sintetico, indicando per punti cosa abbiamo iniziato a fare e cosa dobbiamo assolutamente mettere in moto:
Certificazione
Quello della certificazione è un tema che è nato assieme al progetto EVU Italia, ricordo di averne parlato con Dario Vangi già dal 2000-2001. È strato un percorso difficile che ci ha visti impegnati, prima in UNI (con la norma sulle competenze del Ricostruttore e con quella su rilievi) e poi, con vari possibili enti certificatori fino all’incontro con ACI Consult.
Oggi siamo vicini al traguardo e ne parleremo nel dettaglio a Roma o, se non ce ne sarà il tempo, in un’iniziativa dedicata.
Metto questo tema fra le attività ‘esterne’ perché, oltre ad essere un punto di arrivo, e qualificante per noi professionisti, ha sicuramente a che vedere col nostro rapporto coi nostri clienti, siano essi privati o Magistrati, ai quali, anche attraverso la certificazione, garantiamo il nostro impegno ai massimi livelli in termini di formazione e aggiornamento continuo.
Oltre a ciò, l’organismo che gestirà la certificazione, vedrà la presenza anche di delegati dei Ministeri (Giustizia e Trasporti), e potrà fornire l’occasione di creare, o consolidare, i rapporti con tali istituzioni.
Rapporti con Ministeri e Tribunali
La nostra associazione deve essere, al più presto, iscritta negli elenchi ministeriali delle associazioni riconosciute. ASAIS era vicina al traguardo quando, per l’unificazione, ha dovuto ‘chiudere’ e confluire in ASAIS-EVU Italia. Ora il cammino va ripreso (quasi dall’inizio), ma l’esperienza ci permetterà di percorrerlo più velocemente.
Come Associazione, invece, non abbiamo, né dobbiamo avere, alcun rapporto coi Tribunali.
Ciò che possiamo fare, attraverso le nostre strutture territoriali, è far conoscere la nostra associazione e i nostri iscritti, organizzando eventi di qualità nei quali illustriamo il nostro lavoro, la necessità che sia fatto da professionisti qualificati, costantemente aggiornati e deontologicamente ineccepibili.
Su questo il Presidente e il Consiglio Direttivo possono essere di supporto, portando il contributo delle esperienze nazionali ed europee e garantendo, laddove richiesta, la propria partecipazione.
Naturalmente sono da incentivare l’organizzazione e la partecipazione a eventi comuni con le associazioni degli avvocati e dei magistrati nei quali si parli del nostro lavoro e del nostro ruolo di Consulenti Tecnici e Periti.
Rapporti con Ordini e Collegi
In questi anni ci sono stati dei momenti di tensione, o comunque di incomprensione, sia con gli organismi associativi degli ingegneri, che con quelli dei periti industriali.
Il tema è stato sempre lo stesso: esiste, a loro vantaggio, una riserva (di legge o comunque di buon senso) che li privilegi nel campo delle ricostruzioni degli incidenti stradali?
La nostra risposta è sempre stata no. Mai abbiamo sostenuto che tale riserva esistesse a nostro vantaggio, ma semplicemente che questo lavoro, per la sua complessità e delicatezza, deve essere fatto da chi lo sa fare.
Ovviamente questo apre un grande dibattito su chi lo sappia fare e su come lo si possa verificare, e a questo risponde, in prospettiva futura, la certificazione.
Oggi sosteniamo che per fare la ricostruzione di un incidente stradale ci vuole tanta formazione specifica, tanto aggiornamento e tanta esperienza… ’a bottega’ si sarebbe detto ai tempi delle arti e dei mestieri. Non è sufficiente né una laurea né un titolo accademico qualsiasi.
Ciò detto, siamo tutti (o quasi tutti) ingegneri o periti industriali e dunque è coi nostri colleghi che dobbiamo interagire e trovare dei momenti di chiarimento e di riconoscimento reciproco, in particolare con riferimento ai percorsi di aggiornamento e formazione (leggi crediti formativi).
Non possiamo pensare, anche se sull’argomento abbiamo vinto alcune battaglie, che la questione sia risolta e dobbiamo continuare a spiegare il nostro punto di vista con umiltà (anche in considerazione delle nostre dimensioni!) ma anche con fermezza e atteggiamento propositivo. Sono certo che troveremo la strada per farci capire.
Dimensione europea
Siamo parte di un’associazione europea, e questo si percepisce ancora poco al nostro interno.
Per vari motivi i ricostruttori italiani partecipano poco agli eventi europei, raramente presentano delle pubblicazioni ai Congressi e, dunque, hanno poco la percezione dell’attività dell’associazione europea, se si escludono gli atti del Congresso annuale.
Anche su questo ho delle responsabilità in quanto raramente, e solo in occasione delle assemblee annuali, ho relazionato su tale argomento, mentre avrei dovuto diffondere maggiormente notizie sulle attività che EVU svolge a Bruxelles e nelle sedi europee.
Cercherò di essere più presente su questo tema e, se il sistema di deleghe che ho in mente per il Consiglio Direttivo funzionerà, credo che avrò il tempo di farlo.
Questa volte ho proprio esagerato, ma forse era il caso di fare il punto sullo ‘stato dell’associazione’ all’inizio di questo nuovo e promettente ciclo.
Concludo ricordando che il 31 gennaio scade il termine per il rinnovo dell’iscrizione a ASAIS-EVU Italia e che la quota per il 2016 rimane di € 300,00.
Le coordinate bancarie sono:
Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve – Agenzia di Bagno a Ripoli (FI)
IBAN: IT77 Y087 3637 7200 0000 0401 607
Intestato ancora a EVU Italia
Nella speranza di incontrarci personalmente in occasione dell’Assemblea del 23 gennaio a Roma, invio i miei saluti più cordiali auguri di buon 2016
Virginio Rivano
Firenze, il 31 dicembre 2015