Tutti coloro che si occupano di scienza e di tecnica applicata sanno bene che esiste la “teoria degli errori”[1].
Essa consiste nello studio di come gli inevitabili errori si possono propagare o ridurre fornendo risultati piu’ o meno attendibili.
Va chiarito preliminarmente che TUTTI i calcoli che effettuiamo nella ricostruzione degli incidenti stradali sono soggetti ad errori, per diversi motivi:
- i coefficienti che utilizziamo sono valori medi e/o stimati e come tali soggetti ad oscillazioni
- parimenti le stime che effettuiamo sugli EES non consentono una precisione assoluta ed anzi il range e’ spesso molto ampio (basta osservare che i valori che fornisce il data base di PC-Crash derivano da stime di consulenti diversi ed oscillano di parecchi km/h[2])
- tutti gli studi scientifici sui tempi di reazione riportano valori minimi e massimi molto distanti dal valore medio.
Tale situazione, che e’ a tutti gli effetti una evidenza scientifica, dovrebbe portare noi consulenti ad una maggiore prudenza nel far passare come verita’ talune teorie che altro non sono che situazioni magari un po’ piu’ probabili di altre, ma non per questo certamente accadute.
Aggiungo due considerazioni:
- nel penale la responsabilita’ deve essere accertata oltre ogni ragionevole dubbio
- nel civile al contrario (nello scontro tra due veicoli) un conducente si considera corresponsabile salvo che non dimostri di aver fatto tutto il possibile per evitare un incidente.
Faccio un esempio banale: un sacchetto contiene 10 palline: 9 nere ed 1 bianca; si ha quindi il 90% di probabilita’ di estrarre una pallina nera e 10% di prendere quella bianca.
Non si puo’ pero’ affermare – oltre ogni ragionevole dubbio – che si estrarra’ sempre la pallina nera; parimenti non si puo’ neppure affermare di aver dimostrato che non si puo’ estrarre la pallina bianca.
Ne consegue che nel penale andranno analizzati anche i casi meno probabili, ma piu’ favorevoli all’imputato; nel civile debbono essere prese in considerazione anche le ipotesi piu’ remote che potrebbero portare a risultati diversi.
In termini matematici, un evento anche poco probabile non e’ certo impossibile[3].
Mi sono occupato di casi in cui variando un angolo di 1-2° si passava da un comportamento penalmente rilevante ad uno non colpevole; ovvero di un conducente rinviato a giudizio perche’ un CT del PM aveva stimato un eccesso di velocita’ di 2 km/h.
In entrambi i casi sarebbe stato apprezzabile che il consulente evidenziasse al Magistrato il limite dei propri calcoli che – presentati come assoluti – erano invece soggetti ad errori non perche’ i CT fossero incapaci, ma perche’ la certezza assoluta dei valori non puo’ esistere[4].
Dott. Riccardo Falco
Analista Ricostruttore ASAIS – EVU Italia
Di seguito i link per accedere agli altri argomenti di Fast-Thinking
Fast-Thinking – Fotogrammetria
Fast-Thinking – Riflessioni sul contraddittorio
[1] Cfr. Ricostruzione della dinamica degli incidenti stradali – Dario Vangi – Firenze University Press – pag. 343-355 (Elementi di teoria degli errori)
[2] Ad esempio viene riferito un valore di EES di 53 km/h per un’auto: esaminando nel dettaglio i dati, si rileva che tale valore e’ ottenuto mediando stime che variano da un minimo di 35 ad un massimo di 150 km/h !!!
[3] Addirittura un evento con probabilita’ nulla non e’ impossibile
[4] Basti ricordare che quando si effettua una misura in laboratorio si procede a rilevare il dato piu’ volte, scartando gli estremi