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Associazione per la Ricerca e l’Analisi degli Incidenti Stradali

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EVU Italia 2009 – Cronotachigrafo digitale

Per. Ind Massimo Coddi

Abstract

Sebbene la norma che ha introdotto il cronotachigrafo digitale sui veicoli industriali risalga al 1998 e, nonostante tale apparecchio sia diventato obbligatorio per i veicoli immatricolati dopo il 1° maggio del 2006, di fatto, molti tecnici ricostruttori di incidenti stradali lo considerano ancora oggi un perfetto sconosciuto.

I sinistri stradali che interessano l’attività peritale coinvolgono raramente mezzi pesanti, almeno in termini percentuali. Tuttavia, un perito ricostruttore deve conoscere questo strumento, poiché in futuro i tabulati forniti dai cronotachigrafi digitali diventeranno sempre più rilevanti nelle competenze del tecnico ricostruttore.

I veicoli per trasporto di persone o cose, con massa a pieno carico superiore a 3,5 t., erano dotati di cronotachigrafi analogici prima dell’era digitale (se ne trovano ancora numerosi in circolazione), i quali registrano su un disco di carta l’attività del veicolo e del suo conducente.

Fin dagli anni ’60, la Comunità Europea ha rivolto particolare attenzione al settore dei trasporti su strada, emanando disposizioni mirate all’armonizzazione delle condizioni di concorrenza nel settore dei trasporti su strada, al miglioramento delle condizioni di lavoro degli autisti e alla sicurezza stradale. É proprio in questa ottica che nasceva l’esigenza di stabilire turni di riposo per i conducenti.

Lo strumento non fu pensato per la ricostruzione degli incidenti, come la scatola nera degli aerei, ma per controllare i tempi di guida.

Nella ricostruzione di un incidente stradale, gli elementi di studio non sono mai abbastanza, quindi, fin dagli albori del cronotachigrafo analogico, si è cercato di stabilire la velocità di entrata in campo dei veicoli esaminando i famosi ‘dischi’.

Purtroppo, la lettura empirica del disco di registrazione ha causato interpretazioni soggettive, talvolta mettendo in dubbio l’effettiva utilizzabilità della procedura e dei dati raccolti.

Gli attuali cronotachigrafi digitali superano tali problemi, poiché i dati registrati non consentono errori di interpretazione, almeno per un range di tempi superiore ad un secondo.

Cronotachigrafo digitale ASAIS-EVU

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