Le prove sono finalizzate alla costruzione di un modello a Elementi Finiti (FE) di ciclista e bicicletta i cui risultati saranno resi alla conferenza internazionale EVU di ottobre in Olanda.

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Nei scorsi giorni si sono svolte, presso il laboratorio LaST del Politecnico di Milano, le prove di crash collegate alla borsa di studio attribuita alla Dott.ssa Arosio di cui si è già data notizia in precedenza e della quale è già stata pubblicata la relazione preliminare.

Tali sperimentazioni sono finalizzate alla costruzione di un modello a Elementi Finiti (FE) di ciclista e bicicletta per il codice a Elementi Finiti LS-DYNA.

Nello specifico, si sono svolte una serie di prove d’impatto a velocità variabile tanto contro barriera fissa quanto contro la sagoma di un autoveicolo al fine di giungere alla validazione del modello combinato ciclista + bicicletta.

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Impara l’arte e mettila da parte (Perché continuare ad aggiornarsi)

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Impara l’arte e mettila da parte (Perché continuare ad aggiornarsi)

di  Francesco Balzaretti

Molte volte mi sono sentito dire “ma che senso ha continuare ad aggiornarsi; perché devo continuare a spendere tempo e risorse per la formazione”.

Di fatto, nel nostro campo specifico come in molti altri, ormai le leggi fondamentali risultano essere state studiate e sviscerate.

Di primo acchito, quindi, si potrebbe ritenere che continuare nel processo di formazione sia del tutto inutile, o quanto meno non così rilevante, nel momento in cui si è già in possesso di solide competenze di base.

 

Ammetto che per lungo tempo anche per me è stato così; citando un vecchio proverbio “impara l’arte e mettila da parte”

Avendo avuto la fortuna, o sfortuna a seconda del punto di vista, di avere un padre che già svolgeva questa professione (in realtà sono esponente della terza generazione), mi sono però reso conto che le modalità di approccio alla ricostruzione di un sinistro stradale sono variate talmente tanto nell’arco di pochi decenni, da rendere quasi del tutto superate le procedure che mi erano state insegnate.

Non parlo solo di nozioni di carattere tecnico o di nuove metodologie di rilevamento, ma anche di evoluzioni della giurisprudenza e di tutti quegli aspetti, quale ad esempio quello relazionale, che in prima istanza ritenevo poco o per nulla importanti.

Questo non significa che si debba buttare al macero tutto quanto sin ora appreso, anzi, quello che più invidio ai decani di questa professione, mi concedano il termine, è la capacità di analisi che prescinde dai diversi metodi di calcolo, ovvero la sensibilità di analizzare un problema e di identificare nell’immediatezza quali siano i risvolti più significativi.

Tale consapevolezza e tale sensibilità, gioco forza, può affermarsi non solo proseguendo lungo un percorso di formazione continua, partecipando cioè a corsi, convegni, giornate studio e quant’altro (istruzione formale e non formale), ma anche nel continuo confronto con i colleghi che, per quanto mi riguarda, avviene soprattutto fuori dagli ambiti in cui siamo normalmente chiamati a confrontarci per obbligo del mestiere (istruzione informale).

A prescindere dalla posizione che assumiamo all’interno di un collegio peritale, durante cioè lo svolgimento di una consulenza, siamo naturalmente portati a “difendere” le nostre tesi piuttosto che ad ascoltare e a confrontarci con la dovuta serenità.

Con i colleghi di zona è quindi divenuta una prassi consolidata quella di ritrovarci a discutere non solo dei casi particolari che si è avuto modo di affrontare, del contenuto dei convegni che abbiamo seguito, delle procedure che abbiamo adottato e dei loro limiti, delle nuove tecnologie che si è avuto modo di incontrare o/e utilizzare, ma anche di come affrontare un dibattimento o dell’ultimo libro letto.

Più in generale, ritengo che il continuo confronto permetta una crescita culturale a tutto tondo, non solo sotto il profilo tecnico quindi, tale da permetterci di assumere una forma mentis differente, particolarmente sensibile alla ricerca e all’ascolto senza preconcetti o preclusioni di sorta, attitudini queste che dovrebbero caratterizzare l’intera vita di un individuo prima ancora che di un professionista.

Proprio nel corso di una di queste chiacchierate mi hanno fatto notare un mio fondamentale errore di prospettiva; fare formazione non è “spendere” del tempo o del denaro, ma è la natura stessa della mia (nostra) professione.

E ancora, che il proverbio “impara l’arte e mettila da parte” non deve essere inteso come la fine di un processo d’apprendimento quanto come l’inizio.

Ogni nozione, ogni informazione, ogni conoscenza più essere utile; ogni confronto, ogni discussione, ogni dibattito più offrire un nuovo spunto di riflessione, che magari al momento potrebbe sembrare inutile ma che in futuro potrebbe invece rivelarsi fondamentale.

A mio parere la crescita professionale, che non può e non deve limitarsi alla sola approfondita specializzazione, è inoltre l’unico elemento che permette ad un professionista di distinguersi sul mercato, non solo per poterne acquisire nuove fette, ma soprattutto al fine di poter fornire alle proprie mandanti un prodotto di qualità sempre più elevata.

Infatti, in un mercato globale dove ormai l’originalità e l’innovazione dei prodotti ha breve durata, ancor più breve nel settore dei servizi come appunto il nostro, la qualità professionale rimane l’unica vera discriminante; in altre parole, l’unico vero valore aggiunto.

Ecco che la formazione professionale assume i connotati tipici dell’investimento, ossia dell’attività rivolta all’incremento di beni capitali da impiegare nel processo produttivo, che nel nostro caso sono rappresentati proprio dal capitale umano.

La ricerca di questo confronto e di conseguenza gli stimoli che ho ricevuto, hanno portato infine a rivedere completamente le motivazioni che mi avevano indotto ad iscrivermi ad una associazione.

Se prima pensavo che potesse essere un modo, in vero anche una scorciatoia, per poter acquisire una maggiore autorevolezza o un maggior prestigio, ora mi rendo conto che la forza di questa realtà associativa è proprio nella possibilità della crescita professionale che nasce dalle esperienze e dalle competenze che posso condividere con gli altri.

In questo senso, quindi, diviene importante che ognuno di noi si trasformi in soggetto attivo di tale processo di formazione continua in modo da fornire sempre più spunti di analisi, di riflessione e di accrescimento personale.

 

 

 

 

 

 

Crash-test a Linz 2017

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Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con la sperimentazione scientifica presso il centro prove DSD a Linz. La partecipazione attiva alle giornate di crash-test rappresenta un bagaglio fondamentale per tutti i professionisti del settore. L’attività di ricostruzione di un sinistro stradale non può infatti prescindere dalla verifica sperimentale, di cui le prove di crash rappresentano la massima espressione per la categoria.

Per rendere accessibile a tutti i professionisti questa conoscenza, ASAIS-EVU ITALIA ha rinnovato l’accordato con la DSD (www.dsd.at) per una partecipazione a prezzo convenzionato da parte dei propri iscritti alla giornata di prove di crash che sarà organizzata il prossimo 10 Aprile 2017 ad ad Allhaming (Linz – Austria).

 

La giornata di prove si svolgerà presso il centro prove della DSD, una delle strutture più grandi in Europa, con una superficie utile di oltre 25.000 mq, e in cui è possibile effettuare prove utilizzando tutta la strumentazione (http://dsd.at/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=16&Itemid=31&lang=en) di punta nel settore.

Sono previste prove di grande attualità e di particolare interesse per gli ambiti ricostruttivi:

  1. Investimento del Pedone;
  2. Collisioni Autoveicolo – Velocipede;
  3. Collisioni small-overlap

Ogni prova sarà preliminarmente spiegata e poi commentata. A tutti i partecipanti sarà inoltre inviato un DVD contenente tutti i dettagli di ogni singola prova: dati accelerometrici, dati relativi agli occupanti (ove presenti), fotografie prima e dopo la collisione, descrizione del sinistro, filmati.

Per chi fosse interessato a partecipare, si segnala inoltre come la DSD in collaborazione con lo Studio Del Cesta e PC-Crash Italia (www.pc-crash.it) abbia predisposto un viaggio organizzato a basso costo rivolto a tutti i ricostruttori italiani, i cui dettagli sono riportati nel seguito.

Dettagli del viaggio organizzato

Viaggio

Trasferimento A/R Verona Linz con BUS Gran Turismo comprensivo di assicurazione medico bagaglio. A Linz trasferimento A/R dall’albergo al centro prove. Trasferimento A/R dal centro prove al ristorante per il pranzo. Partenza da Verona domenica 09 aprile ore 10.00. Ritorno a Verona martedì 11 aprile ore 17.00.

Costo €125,00

 

Pernottamento

Pernottamento in albergo a 4 stelle per le notti di Domenica 9 Aprile e Lunedì 10 Aprile.

Camera singola con mezza pensione: €260,00

Camera doppia con mezza pensione: €190,00

Camera singola con solo prima colazione: €195,00

Camera doppia con solo prima colazione: €125,00

 

Giornata di prove

Iscrizione alla giornata di crash-test presso il Centro prove DSD comprensiva di coffee break e pranzo. Ai Partecipanti sarà poi inviato un DVD con il resoconto completo delle prove effettuate.

La quota di iscrizione per i soci ASAIS EVU-Italia è pari a € 75,00.

Modalità di Iscrizione

Il viaggio e il pernottamento sono stati organizzati con l’agenzia “Gordon Viaggi” di Verona.

Per iscriversi alla giornata è sufficiente scaricare il modulo di iscrizione e inoltrarlo compilato, unitamente alla distinta del bonifico a info@gordonviaggi.it. All’interno del modulo Excel sarà possibile selezionare le tipologie di servizi richiesti e in automatico verrà calcolato il totale del bonifico. Sarà possibile richiedere sia il viaggio che l’albergo, o solo uno di essi. Per eventuali accompagnatori, non interessati a partecipare alla giornata di prove, inviare un modulo di iscrizione a sè, indicando “No” per la partecipazione alla giornata di prove. Per dubbi o difficoltà nella compilazione del modulo inviare una email a info@pc-crash.it o telefonare al 333 62 45 116 (Francesco Del Cesta)

Regolare fattura sarà rilasciata dall’Agenzia al ritorno dal viaggio.

 

ASAIS – EVU Italia – XXVIII Convegno Nazionale

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Il tema tecnico centrale del nostro XXVIII Convegno Nazionale saranno gli incidenti che coinvolgono le biciclette. Sulle biciclette è stata svolta la sperimentazione che ha coinvolto tanti colleghi sul territorio, a una ricerca sulle biciclette abbiamo assegnato la borsa di studio 2016 e, un medico legale, ci parlerà delle lesioni tipiche subite dai ciclisti negli incidenti stradali.

La scelta non è casuale, ma è legata a uno dei temi centrali del Congresso Europeo che si terrà, in Olanda, nel prossimo ottobre. Il direttivo di ASAIS-EVU Italia cerca, in questa maniera, di dare sempre maggior risalto alla nostra dimensione europea e di stimolare gli iscritti a farne tesoro, usufruendo sempre di più delle ricerche e delle pubblicazioni che pubblichiamo sul nostro sito e che, numerosissime, sono pubblicate su quello europeo.

Un altro aspetto che abbiamo deciso di trattare con regolarità nelle nostre giornate di studio, riguarda il contesto nel quale operiamo: quello giuridico. Fin dai primi progetti di legge sull’omicidio stradale, abbiamo seguito il dibattito fra i giuristi, cercando di capire quali ricadute, le differenti soluzioni, avrebbero avuto sulla nostra attività professionale. Ora, che quella vicenda si è conclusa, è necessario continuare a interrogarsi sul nostro ruolo, sia nelle indagini che nel processo. Questa volta abbiamo invitato un Sostituto Procuratore e un Avvocato per discutere dei dati, della loro qualità e dell’uso che ne facciamo, come tecnici, nel processo penale.

Un’altra giornata, dunque, finalizzata alla nostra crescita, sia tecnica che professionale.

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